“Mi dispiace, ma io non voglio fare l’imperatore. Non voglio né governare né comandare nessuno. Vorrei aiutare tutti: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo unirci, aiutarci sempre, dovremmo godere della felicità del prossimo…”
Il famoso discorso di Charlie Chaplin, intitolato “Il grande dittatore”, è una delle più celebri orazioni della storia del cinema. Il discorso è stato pronunciato dal personaggio interpretato da Chaplin, un ebreo barbiere che viene scambiato per il dittatore del Tomainia, un paese immaginario.
Il discorso, che Chaplin scrisse personalmente, è un’eloquente critica alla guerra e alla dittatura, e una fervida difesa della libertà e dell’umanità. Chaplin inizia parlando della “cupidigia” dell’uomo, che ha portato alla guerra e all’odio tra i popoli. Ma poi il discorso diventa un appello alla pace e alla fratellanza tra gli uomini di ogni razza e nazionalità.
Il climax del discorso arriva quando Chaplin pronuncia le famose parole: “Non moriremo mai. Non scenderemo mai. Andremo avanti verso la vittoria finale.” Queste parole, che rappresentano un inno alla speranza e alla resistenza contro l’oppressione, sono diventate una delle citazioni più celebri della storia del cinema.
Il discorso di Chaplin è un esempio di come il cinema possa essere usato come mezzo per trasmettere un messaggio importante e universale. La sua potenza e la sua attualità sono ancora oggi riconosciute, e il discorso è diventato un classico che ispira milioni di persone in tutto il mondo.